Sans Serif Room, una piattaforma e-Learning per studenti con DSA e BES. L’idea di un team di giovani professionisti e laureandi.

Sans Serif Room, una piattaforma e-Learning per studenti con DSA e BES. L’idea di un team di giovani professionisti e laureandi.

Sans Serif Room: una piattaforma e-Learning per studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e BES (bisogni educativi speciali). L’idea di un team di giovani professionisti e laureandi.

Nell’ultimo anno, soprattutto a causa della pandemia da COVID-19, è incrementata la cosiddetta “Didattica a Distanza” (DAD) per tutti gli studenti. In Italia si è fronteggiata l’emergenza sanitaria con i metodi più svariati, addirittura con investimenti sui banchi a rotelle, di cui il 50% è rimasto inutilizzato.

Discutendo delle poco sfruttate potenzialità dell’e-learning, due ex-colleghi de La Sapienza Università di Roma si sono chiesti come semplificare l’erogazione della didattica scolastica a livello nazionale, a partire anche dalle diverse possibilità in termini di bandi/fondi sulla digitalizzazione.

Abbiamo deciso di conoscerli, sia per l’interesse specifico verso la loro start up, sia per poter raccontare e dare visibilità ad un gruppo di giovani ragazzi che si mette in gioco in modo proattivo, per trovare nuove risposte a bisogni emergenti e poter innovare ambiti, come la didattica a distanza, che stanno divenendo fondamentali negli ultimi anni e potrebbero migliorare la vita di molti studenti e famiglie.

Il team è composto da tutti ex studenti o studenti dell’Università Sapienza di Roma.
Louis Samuel Andreotta, classe 1994, lavora come libero professionista e consulente con diverse aziende tra Milano e Roma , ed è il Project Manager di Sans Serif Room. La coetanea Denalda Berisha, sceneggiatrice, script editor e da anni docente di cinema in piattaforme online, è invece la Media Manager del progetto. Maria Grazia Rionero, la più giovane del gruppo (1997), è laureanda magistrale in pedagogia. Nel team è presente anche una Graphic Designer, Sara Tavella, classe 1995.

“Sans Serif Room”

Trasmettere un messaggio complesso con un nome specifico è un compito assai difficile. Ci sono volute settimane e settimane di brainstorming per arrivare a “Sans Serif Room”: con questo termine si identificano in tipografia i caratteri senza grazie, quindi i font ad alta leggibilità. Si è dunque optato per un nome che suggerisse già dal titolo uno degli strumenti necessari alle persone con DSA, ma che allo stesso tempo non escludesse la possibilità, e il desiderio, di un ampliamento nei confronti di altri tipi di esigenze in futuro.

La mission è creare una Social Learning Platform di incontro tra docenti e studenti con DSA e BES, grazie ad aule virtuali ad hoc e strumenti di supporto quali: mappe concettuali, un font ad alta leggibilità, strumenti di sintesi vocale, calcolatrice e altri.
L’iniziativa risponderebbe a un’esigenza del mercato piuttosto ignorata, infatti, la didattica online rimane spesso inefficace per persone con disturbi specifici dell’apprendimento riconosciuti che nel biennio 2018/2019, secondo indagini svolte dal MIUR, rappresentano il 4.9% degli alunni di scuola primaria e secondaria di I e II grado. L’andamento in serie storica presenta un forte incremento del 4% rispetto allo 0,9% del biennio 2010/2011.

Sans Serif Room è ancora in fase di ideazione, ma già nei prossimi mesi si inizierà a proporre il progetto ai vari bandi nazionali e non.
Come “Boost Your Ideas”, un’iniziativa di Lazio Innova, che oltre ad offrire una piccola somma di denaro, prevede una vera e propria formazione in campo start-up.

Ascoltare per progettare: il questionario

Attraverso un questionario online, volto a capire come si sono trovati gli studenti, soprattutto con DSA e BES, durante la DAD (Didattica a Distanza), e chiedendo anche la testimonianza di genitori e insegnanti, sono state raccolte 267 risposte, ma si attende ancora un feedback più completo da parte degli studenti con DSA e BES, un dato necessario per capire quali siano le esigenze nel concreto e poter dunque successivamente costruire un ambiente di apprendimento ad hoc. L’idea nel lungo termine non sarà quella di creare una corsia preferenziale per DSA e BES, ma quella di abbracciare la neurodiversità di ognuno.

Quindi creare un ambiente strutturato che risponda alle esigenze di tutti, ma soprattutto stimolante per la sua componente social.

Quando entrano in gioco le emozioni, l’apprendimento è capace di rimanere veramente nella memoria.

Il progetto non è rivolto solo alle scuole primarie e secondarie, ma qualsiasi persona che voglia, anche dal lato docenza, erogare una conoscenza attraverso questa piattaforma.
Sempre più spesso persone che hanno concluso i propri studi, continuano a specializzarsi seguendo corsi nell’ottica del Lifelong Learning, anche solo per i propri hobby.

L’intenzione è anche quella di creare un network, trovando una serie di stakeholder che supportino e condividano l’iniziativa e la sappiano ingrandire dal punto di vista della conoscenza. Trovato l’informatico e rilevati gli ultimi dati, si definirà in modo più specifico quello che sarà lo sviluppo della piattaforma: da dove partire, quali obiettivi prefissare nei primi anni.

“Molto spesso la difficoltà non è solo degli studenti, ma anche degli insegnanti che non sono abbastanza formati per individuare il problema e quindi a sostenere lo studente.
C’è una grande diversità, e quindi non è possibile creare dei piani educativi standard che vadano bene per tutti.”

L’e-Learning può diventare un supporto importante per una didattica inclusiva e personalizzata.

Edgardo Reali Massimo Caramanna

Questionario di valutazione dei servizi educativi e formativi online

Gentile genitore, insegnante o studente,
Siamo un team specializzato nella didattica per DSA e BES.
Il questionario al link ha lo scopo di svolgere un’indagine qualitativa dei servizi di educazione e formazione online.
Il vostro contributo è prezioso.
Grazie! (clicca sull’immagine per compilarlo)

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