Quanto incidono le cure materne sullo sviluppo del nostro cervello?

Quanto incidono le cure materne sullo sviluppo del nostro cervello?

In questo articolo parliamo di epigenetica e comportamento ed in particolare delle prime e fondamentali evidenze sullo stretto rapporto che lega tra loro comportamenti, emozioni e corpo.

L’epigenetica èun ramo della genetica che studia l’attività di regolazione dei geni che avviene attraverso processi chimici che modificano il fenotipo dell’individuo e dei suoi discendenti. La regolazione avviene in risposta a fattori ambientali che di fatto co-determinano l’espressione del DNA.

Si incominciano a intravedere le complesse strade che danno conto di come una situazione emotiva possa incidere la nostra carne, co-determinando lo sviluppo di particolari processi fisiologici correlati a determinati stati emotivi prolungati nel tempo.

Diviene sempre più chiaro quanto l’ambiente sia determinante nella crescita e nello sviluppo della persona e conoscenze umanistiche ormai datate stanno avendo importanti conferme dalla biologia e dalle neuroscienze.

In particolare, stanno emergendo grosse evidenze sul ruolo che l’affetto e le cure materne hanno sulla nostra salute e sulla formazione del nostro cervello.

A tal proposito, diversi studi stanno dimostrando in modo inequivocabile come le cure materne plasmano, organizzano e incidono sull’organizzazione neurobiologica del cervello.

Come si può vedere nello schema sottostante:

A sinistra cuccioli allevati da madri ad alto livello di cura; a destra cuccioli allevati da madri a basso livello di cura. Nel primo caso l’aumento della serotonina nel cervello dei cuccioli accuditi determina l’aumento di un fattore di trascrizione cellulare (NFGI-A) che attiva (tramite la diminuzione della metilazione del DNA e l’ aumento dell’acetilazione) il gene che comanda la produzione dei recettori per il cortisolo: ne risultano animali con un efficiente sistema dello stress (Ipotalamo-Ipofisi-Surrene) e, tra di loro, le femmine riproducono questo comportamento con i propri figli. Nel caso opposto si ha un blocco dell’espressione genica (ipermetilazione) che determina animali che hanno un sistema dello stress inefficiente con la riproduzione del comportamento materno di scarso accudimento.

Legenda: High-LC, High licking and grooming, Elevata attitudine a leccare e pulire (la prole) NGFI-A, nerve growth factor-inducible clone A Clone A da fattore di crescita nervoso inducibile

Fonte: McGowan, Meaney, Szyf 2008 (modificata)

Tratto da: Il Cesalpino 37/2014 · Epigenetica 9

Cambiamenti epigenetici cruciali sono implicati anche nella regolazione dei processi di apprendimento e memoria. Nel topo, l’acetiltranferasi istonica creb è essenziale per molteplici forme di memoria a lungo termine mediate dall’ippocampo, mentre il condizionamento alla paura (➔ emozioni) determina la metilazione e il conseguente silenziamento del gene che codifica la proteina fosfatasi 1 (pp1), che inibisce l’apprendimento. Anche lo stato funzionale del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF, Brain-Derived Neurotrophic Factor), che ha un ruolo cruciale nella plasticità cerebrale, è regolato su base epigenetica.”

E’ nell’uomo?

Questa visione è stata consolidata da alcune evidenze di come, ad esempio, esperienze precoci di deprivazione sociale abbiano un impatto visibile anche a livello neurale. E’ quanto osservato in uno studio del 2012, condotto presso il Children Hospital di Boston, nel quale sono stati messi a confronto tre gruppi di bambini rumeni: bambini cresciuti in un istituto nel primo gruppo, cresciuti in istituto e successivamente affidati a delle famiglie nel secondo, ed infine bambini che non erano mai stati istituzionalizzati. Dalle risonanze magnetiche si è osservato come l’essere istituzionalizzati, dunque soggetti ad un maggior grado di trascuratezza psicologica e fisica, si accompagnava ad un minore sviluppo a livello cerebrale, in particolare a livello della sostanza grigia e bianca. Inoltre, un aspetto di grande importanza, è dato dal fatto che i bambini passati da un istituto ad una famiglia affidataria presentavano una minore ripercussione negativa sullo sviluppo del cervello, un fenomeno che prende il nome di neuroplasticità e che indica la capacità del sistema nervoso di modificarsi in base agli stimoli dell’ambiente.

Immagine di copertina: Horizontal section of rat brain di ZEISS Microscopy, CC BY-NC-ND 2.0

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