Intervistiamo Pierre Amighini, ipovedente, campione di paraciclismo in tandem.
Pierre Amighini, milanese, da qualche anno residente nelle Canarie sull’isola di Lanzarote. Cinquantuno anni e una vita a pedalare.
Come lui stesso ci ha raccontato la sua passione per il ciclismo inizia giovanissimo a 6 anni. Tanta passione e tanti chilometri fino ad una brutta caduta, che a 23 anni, sul filo del professionismo, lo costringe a fermarsi.
Pierre è forte e tenace e non si arrende, cambia marcia e si trasferisce prima in Spagna e poi sull’isola di Lanzarote e inizia a lavorare nel settore alberghiero riprendendo la bicicletta di tanto in tanto.
Nel 2015, a quarantacinque anni, a causa di una malattia agli occhi, inizia a perdere la vista e in breve tempo perde l’86% della capacità visiva.
Come accade in queste circostanze, la crisi è profonda ma Pierre è forte come l’acciaio e non si perde d’animo, reagisce alla situazione e si rimette presto in piedi.
La fortuna non gli volta le spalle e anzi nel 2017 ritrova un vecchio amico di gioventù.
Stefano Cecini, soprannominato Cecio, che si trasferisce anche lui a vivere sull’isola di Lanzarote e, tramite amici, i due si incontrano.
Stefano e Pierre non si incontravano da anni e basta poco perché Pierre gli proponga di fargli da guida per poter tornare a pedalare su una bicicletta appositamente creata per far correre le persone ipovedenti e non vedenti.
Inizia così per Pierre una nuova ed entusiasmante avventura, quella con il Tandem e con il Paraciclismo.
Il Paraciclismo è stato sviluppato da ciclisti non vedenti che per primi hanno gareggiato con biciclette tandem, ed è stato introdotto come sport paralimpico a Seul nel 1988.
Nel 1996 lo sport si è evoluto in modo significativo comprendendo, con ogni tipo di disabilità, la classificazione in categorie specifiche funzionali.
L’Handcycling è stata inclusa nel programma delle corse di Sydney nel 2000 come evento dimostrativo.
Oggi, oltre agli atleti non vedenti, lo sport comprende quelli con paralisi cerebrale, amputazioni e altre menomazioni fisiche. Gli atleti gareggiano su biciclette, tricicli, biciclette tandem o Handbike in base alle caratteristiche ed al grado della loro disabilità.
Il programma delle gare di paraciclismo prevede prove di sprint, inseguimento individuale, cronometro di 1.000 metri, gare su strada e a cronometro su strada, sia individuali che a squadre.
Stefano Cecini “Cecio”, lombardo di Grosio, è noto per le sue gesta ciclistiche.
L’ultima, straordinaria, è stata quella legata a “Everesting”, una sfida con la quale nell’estate 2016 ha affrontato la salita del Mortirolo per cinquanta volte, delle quali sette compiute nello stesso giorno in modo tale da eguagliare l’altezza dell’Everest. Impresa compiuta il 9 luglio 2016 assieme ad alcuni amici di pedalata e a un gruppo di sostenitori che si sono avvicendati per quasi 24 ore in suo sostegno.
Siamo nel 2017 e il Covid non è nell’orizzonte neppure dei più pessimisti.
Stefano e Pierre che avevano iniziato a correre insieme nelle giovanili si ritrovano a Lanzarote dove Stefano si trasferisce per allenarsi e Pierre già vive da anni.
L’intesa è immediata, il patto è di quelli che promettono scintille.
Tornare a pedalare con Stefano a guidare il Tandem per proiettarsi con il desiderio a Tokio 2020.
Dopo qualche mese di allenamenti serrati nasce il nuovo progetto “Tandem Crazy Tokio 2020”.
Prima che nel febbraio del 2020 il Covid inizi a far parlare di sé anche noi in Italia, i due amici si regalano qualche bellissima soddisfazione andando a ottenere prestigiosi traguardi in importanti competizioni sportive sia su Pista che su strada.
Nel 2017 è un boato del pubblico presente a Montichiari ad accogliere l’arrivo del tandem paralimpico Cecini-Amighini che nel velodromo bresciano danno vita ad un’emozionante performance sportiva sull’ora terminata con 38,98 km percorsi e 156 giri di pista completati.
Una prestazione velocissima con tanto d’imprevisto scenico, come ci racconta lo stesso Pierre: lo scoppio del tubolare posteriore quando erano lanciati alla media di 43,5 km/h e al termine dell’ora mancavano solo 20’.
Una frazione di secondo e i 2 atleti, con il loro tandem, sono scivolati a terra sul parquet della pista.
7 minuti interminabili di stop che hanno fatto perdere chilometri preziosi al duo azzurro.
Dopo il tempestivo intervento dei sanitari e dei meccanici che hanno sostituito la ruota lenticolare, i due hanno concluso la loro prestazione dopo 156 giri di pista.
Ma è nel 2019 che i due segnano il loro record personale e propongono la loro candidatura per le Paralimpiadi di Tokio 2020.
Il 23 Marzo, nello storico anello del Vigorelli neanche la sfortuna, ed uno stop forzato di oltre 6 minuti i due amici al Vigorelli di Milano percorrendo 40,48 km, stabiliscono il record per una coppia paralimpica
Purtroppo gli eventi della Pandemia da Coronavirus che ancora stiamo fronteggiando hanno pregiudicato il sogno dei due amici che a causa dello stop degli allenamenti e del venir meno di alcuni contratti previsti con gli sponsor interessati hanno deciso congiuntamente di cambiare programmi.
Nel frattempo Stefano Cecini si è dovuto ritrasferire in Italia per motivi di lavoro sempre legati al Ciclismo e non vive più a Lanzarote e Pierre ha fondato con alcuni amici dell’isola una Associazione Sportiva che ha l’ambizione di promuovere lo Sport per le persone con Disabilità diverse.
Appoggiato il tandem sul cavalletto Pierre si sta iniziando ad allenare al tiro con l’arco.
Abbiamo intervistato Pierre in collegamento telefonico da Lanzarote.
Quella che potete ascoltare qui sul sito è la parte migliore e più avvincente della lunga conversazione fatta con la Redazione di Accesso Totale nel Febbraio del Duemila ventuno e che ha attraversato la vita, le gesta sportive, le cadute e risalite che più volte hanno contrassegnato il percorso fino a qui intrapreso dal campione milanese.
Pierre ci ha anche illustrato il mondo del Tandem paralimpico e svelato i diversi ee importanti aspetti di questo sport che ha delle grandi potenzialità e anche dei punti di criticità che sicuramente andranno risolvendosi nel tempo.
Uno tra questi è il limitato numero di guide, ovvero quei compagni di pedalata a cui è affidata la responsabilità di guidare e frenare e che di conseguenza limitano l’accesso illimitato alla specialità sportiva delle persone ipovedenti o non vedenti.
In Italia infatti sono presenti solo 25 coppie di paraciclisti in tandem e pochissime donne a differenza di altri paesi dove la specialità è praticata da più anni.
Con Pierre siamo rimasti d’accordo che ci risentiremo per avere aggiornamenti sull’evolversi del suo nuovo progetto sportivo con la sua Associazione e con il tandem.
Buon Ascolto!
Per approfondimenti
Storie straordinarie di ciclisti speciali. Le ha descritte il giornalista Carlo Gugliotta che per Alba Edizioni ha scritto il libro dal titolo “Due pedali per volare. Alex, Francesca e altre storie di ciclismo paralimpico“. Gugliotta, conduttore del programma radiofonico “Ultimo chilometro” e vicedirettore della rivista InBici Magazine, ha raccolto le confidenze, non solo sportive, di persone che hanno subito incidenti, infortuni, malattie e che hanno saputo sorridere alla malasorte, trovando nello sport, e nel ciclismo in particolare, nuovi stimoli e ambizioni.
Siti utili