Total Love, la rubrica a luci rosse di Radio 32 che ci porta alla scoperta dell’eros non conforme agli stereotipi. Oggi il tema è l’amore delle persone sieropositive all’ HIV.
L’amore con i guanti
Questa volta ci porta in una palestra di boxe dove una ragazza sta per riapprocciarsi al sesso dopo una bella astinenza dovuta alla scoperta della sua sieropositività all’HIV ed ai timori conseguenti.
Riuscirà la nostra amica palestrata a lasciarsi andare al piacere?
La nostra Sonia di Cucinabili visioni, subito dopo, ci propone una bevanda rinfrescante e, se non bastasse, alla fine avremo il “cuore” di Mara Cortàzar.
Buon ascolto
Per saperne di più su HIV, profilassi e prevenzione: https://www.lila.it/it/ e https://www.facebook.com/Hiveducation_info
L’Amore con i guanti
Racconto di Paola Hiveducation
Voce narrante Sara Picardo
Conduzione di Claudia Frizzarin
Ricetta di Sonia Gioia di Cucinabili Visioni
Riflessione psico-intersezionale di Filippo Maria Jacoponi
Cuore di Mara Cortàzar da Anatemica
Regia e montaggio di Daniele Lauri
La Musica in questo podcast:
– L’amour à trois (2015 Mix) degli Stereo Total Album Yéyé Existentialiste
– Safe From Harm dei Massive Attack Autori Shara Nelson, Andrew Vowles, Robert Del Naja, Billy Cobham, Grant Marshall
-Je t’aime moi non plus di Serge Gainsbourg, Jane Birkin Autore Serge Gainsbourg
-C’est la Mort degli Stereo Total Album Oh Ah
-I Love You, Ono degli Stereo Total Album My Melody
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Approfondimento dal sito del Ministero
L’Hiv si può trasmettere solo attraverso i seguenti liquidi biologici di persone con Hiv inconsapevoli o non in terapia antiretrovirale efficace:
- sangue e suoi derivati
- sperma e secrezioni vaginali
- latte materno.
L’infezione si verifica quando il virus, contenuto in uno di questi liquidi di una persona con Hiv, non in terapia antiretrovirale efficace, riesce ad entrare nel corpo di un’altra persona, attraverso ferite della pelle o lesioni anche non visibili delle mucose.
La possibilità di trasmettere l’infezione da Hiv dipende dal tipo di comportamento messo in atto e, soprattutto, dalla quantità di virus presente nel sangue o nelle secrezioni genitali della persona con Hiv.
È massima nelle prime settimane dopo l’infezione. È nulla quando una persona con Hiv è in terapia con farmaci efficaci, che mantengono persistentemente la carica virale (cioè la quantità di virus presente nel sangue/secrezioni) a livelli non misurabili da almeno 6 mesi. In questo caso si parla di U=U – Undetectable = Untrasmittable o in italiano Non rilevabile = Non trasmissibile.
Le vie di trasmissione, quindi, sono:
- sessuale: attraverso rapporti etero o omosessuali non protetti da un efficace metodo di prevenzione (profilattico, PrEP – profilassi pre-esposizione o U=U )
- ematica: scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l’uso di sostanze psicoattive; trasfusioni di sangue contaminato
- verticale: da madre a neonato durante la gravidanza, al momento del parto e, più raramente, attraverso l’allattamento al seno.
Trasmissione sessuale
Anche in Italia, la trasmissione sessuale è la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da Hiv.
Sono considerati a rischio solo i rapporti sessuali in cui non venga usato uno strumento di barriera (condom, femidom, dental dam) o altri strumenti di prevenzione come la PreP nel seguente ordine di rischio (dal più rischioso al meno rischioso):
- penetrazione anale
- penetrazione vaginale
- sesso orale per chi stimola con la bocca i genitali del partner (fellatio e cunnilingus) qualora il liquido seminale o le secrezioni vaginali entrassero in contatto con tagli, lacerazioni della bocca o occhi. Chi invece riceve la stimolazione NON corre alcun rischio.
Il coito interrotto non protegge dall’HIV, così come l’uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un rapporto sessuale, non eliminano la possibilità di contagio.
I rapporti sessuali non protetti possono essere causa anche di altre infezioni sessualmente trasmesse.
Trasmissione attraverso il sangue
Nel nostro Paese il rischio di contrarre l’HIV attraverso le trasfusioni è praticamente azzerato. Il sistema trasfusionale nazionale presenta alti livelli di qualità e sicurezza. La normativa sulla sicurezza e qualità riguarda tutti gli aspetti del percorso donazione-ricevente, quali selezione del donatore, modalità di raccolta e lavorazione del sangue e degli emocomponenti, controlli di laboratorio su ogni singola donazione e controlli periodici.
La trasmissione attraverso il sangue è ancora possibile nella popolazione dedita all’uso di sostanze a causa dello scambio di siringhe o la condivisione di strumenti per l’uso di sostanze psicoattive.
Oltre all’Hiv, con la stessa modalità è possibile trasmettere altri virus, come quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i tossicodipendenti.
Trasmissione verticale e perinatale (da madre a figlio)
La trasmissione da madre con infezione da Hiv al feto o al neonato può avvenire durante la gravidanza, il parto o, più raramente, l’allattamento al seno. La trasmissione verticale di Hiv in Italia è attualmente evenienza infrequente.
Oggi è possibile ridurre il rischio di trasmissione verticale se viene somministrata la terapia antiretrovirale alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime 4/6 settimane di vita (vedi Linee guida per la terapia antiretrovirale). E’ quindi necessario sottoporsi al test per l’Hiv prima o subito all’inizio di una gravidanza. Per stabilire se è avvenuto il contagio il bambino deve essere sottoposto a controlli in strutture specializzate.
Come NON si trasmette
L’Hiv:
- non si trasmette attraverso saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare.
- non si trasmette condividendo le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza.
- non si trasmette con carezze, baci.
Per approfondire: