La psicologia tra Pubblico e Privato. Parliamo del progetto SUM

La psicologia tra Pubblico e Privato. Parliamo del progetto SUM

In questo podcast intervistiamo il dott. Fabio Vanni, direttore scientifico del progetto SUM, psicologo, psicoterapeuta, lavora da oltre trent’anni nell’ASL di Parma occupandosi, in particolare negli ultimi venti, di adolescenti, giovani adulti, famiglie. Ha collaborato con la Regione Emilia Romagna alla stesura delle linee d’indirizzo per la clinica dell’Adolescenza (2017) e del Piano Adolescenza 2018-20. Professore a contratto di Psicologia Clinica dell’Adolescenza all’Università di Parma.

In questa intervista, ci si interroga sul ruolo della psicologia, tra pubblico e privato, e sulle possibili nuove risposte da dare alla cittadinanza per vecchie e nuove forme di disagio psico-sociale. Disagio che richiede risposte complesse e articolate, un lavoro coordinato tra più persone, più istituzioni, più realtà. Parliamo di giovani, di servizio pubblico, bisogni emergenti e nuove possibili risposte nell’ambito della Cura, intesa nella sua complessità, oltre la psicoterapia intesa in senso stretto, ben oltre il senso prettamente sanitario dell’assistenza. E parliamo del progetto SUM.

“dare dignità al soggetto”

Progetto Sum mette al centro del suo sguardo il soggetto umano pensato come organizzatore di esperienze relazionali. Il suo divenire quello specifico soggetto si costruisce all’interno di contesti di rapporti come quelli familiari, amicali, sociali, e si traduce anche nella produzione e partecipazione successiva ad altri contesti relazionali, talvolta e per qualcuno anche nel produrre rapporti di natura professionale.

Il progetto SUM vuole sviluppare, nei territori ove opera, azioni formative, cliniche e culturali coerenti con un approccio al soggetto rispettoso della sua complessità, non violento, ispirato a principi di universalità, sostenibilità, accessibilità, rigore etico, anche in collaborazione con altri attori sociali con i quali condivide intenti e valori.

Per conoscere i servizi e le città dove si svolge e si articola questo progetto, fatto di servizi, attività, laboratori pa costi più accessibili, commisurati al reddito delle persone che richiedono un servizio, clicca qui.

Il codice etico del progetto SUM

Gli estensori ed i sottoscrittori del presente codice etico condividono alcune opzioni che ispirano il loro operato sia sul piano sociale che clinico che educativo e, più in generale, di natura professionale e s’impegnano a tradurle concretamente all’interno delle azioni che compiono come Associati e aderenti a ‘Progetto Sum ETS’.

In particolare essi ritengono che sia opportuno perseguire una presenza sociale e culturale della cura psicologica e psicoterapeutica che vada al di là del mondo sanitario e che si sviluppi anche in uno spazio culturale e sociale proprio, ancorché connesso ed integrato con gli altri soggetti sociali ivi presenti, all’interno del sistema di welfare per come è attualmente presente nella realtà italiana.

Questa visione comporta una particolare attenzione all’etica che il professionista della cura assume nel suo operare, un’etica che, accanto e insieme all’esigenza di una giusta retribuzione derivante dal proprio lavoro e all’esigenza di star bene in esso, ponga attenzione e dia valore al benessere/malessere e in generale alle forme dello stare nel mondo dei soggetti presenti nella comunità dove opera senza esclusione di alcuno per ragioni di etnia, censo, genere, opinioni politiche e opzioni culturali, avendo a mente dunque la propria funzione di attori sociali situati.

Questo universalismo dei destinatari è coerente con l’esigenza teorica
di pensare ad un soggetto relazionale con caratteristiche di universalità, ancorché singolare, senza escludere quindi alcuno da essa e dunque dalle esigenze di cura che intrinsecamente ne derivano.

I sottoscrittori di questo codice quindi s’impegnano a sostenere, diffondere e praticare i principi suesposti e a seguire, in specifico, se soci, quanto disposto dall’Associazione Progetto Sum in merito.

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