La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.Articolo 32 della Costituzione Italiana
La nostra linea editoriale
Radio 32 vuole promuovere una cornice teorica e metodologica in ambito sanitario, socio-sanitario e sociale centrata sulla persona: un paradigma che vuole innovare le conoscenze scientifiche raccogliendo informazioni derivanti dall’esperienza in prima persona delle persone che si ritrovano a vivere un problema di salute. Informazioni che, una volta inserite in uno studio rigoroso dell’esperienza umana, possono cambiare prospettive e metodi nella cura e nella presa in carico dei disagi complessi da parte delle istituzioni. A partire dall’analisi delle esperienze pratiche e quotidiane delle persone, si vuole fornire alla cittadinanza risposte scientificamente fondate sui principali problemi di salute, sviluppate all’interno della cornice teorica della psicologia post-razionalista.
L’approccio Post-Razionalista è un ambito di ricerca e pratica clinica che connette saperi in apparenza lontani quali la fenomenologia ermeneutica, le neuroscienze, la psicologia cognitiva e la sociologia per ri-definire e ricomprendere l’esperienza pratica di vita, la traiettoria dell’identità personale, e fornire un senso ‘esistenziale’ e storico alla sofferenza e ai sintomi clinici più diffusi nella pratica clinica.
Tale ri-comprensione avviene all’interno di un quadro concettuale in grado di far dialogare l’esperienza in prima persona dei pazienti con gli odierni dati ‘oggettivi’ della ricerca scientifica.
La persona non può essere concepita con i concetti e i principi che si utilizzano per studiare e comprendere ‘le cose’, gli oggetti.
Le persone sono sempre un ‘chi‘, concreto e storicamente determinato, che va compreso a partire dall’esperienza in prima persona di quel particolare punto di vista.
Attualmente, infatti, l’esperienza viene vista e concepita attraverso caratteristiche proprie sempre ignorate dalla ricerca scientifica: il ‘sé’ non è quindi un oggetto, un processo disincarnato, un modulo organizzativo come può essere concepito il software di un computer, ma è l’esperienza di ‘essere sé’ indissolubilmente legata ad un’esistenza specifica, ad un mondo storico ed esistenziale che ne fornisce un orizzonte interpretativo, che non va ignorato, in quanto costituisce la cornice di significato più propria del fenomeno che si sta indagando.
In tal senso verranno:
- promosse e raccontate le best practice nell’ambito della salute in grado di promuovere la partecipazione attiva e informata dei cittadini;
- comunicate linee guida di comportamento al fine di prevenire complicanze, iper-medicalizzazioni improprie e ridurre l’incertezza sulla condizione di salute legata ai principali disturbi e patologie,
- verrà favorita la creazione di reti in grado di implementare la partecipazione ed il mutuo sostegno tra le persone che si ritrovano a vivere specifici problemi di salute.
La radio vuole portare avanti diverse tematiche:
- Un diverso approccio e filosofia della cura, basata sui principi della Recovery. “La Recovery non è […] tanto qualcosa da raggiungere quanto soprattutto un viaggio, un processo complesso e non lineare, di cambiamento, una esperienza di crescita oltre la malattia. I resoconti dei pazienti tendono a valorizzare il fatto che siano gli utenti stessi a decidere di riprendersi. Anche se è opinione condivisa che a lungo andare la Recovery finisca per incidere sulla durata e frequenza dei sintomi, essa non è contraddetta dal verificarsi di episodi di riacutizzazione in quanto l’essere guariti non è posto in contraddizione con l’essere malati. La Ricoveri è un processo irripetibile per ogni persona. La sensazione è che “il peggio è passato”: un modo di vivere in cui si riguadagna fiducia in sé e si sviluppano aspettative positive. Si riorganizza il senso di sé: stima di sé, efficacia personale e luogo interno di controllo.3
- Medicina e Prevenzione in tutte le sue forme;
- Integrazione socio-sanitaria;
- Innovazione e Sanità
- Informazioni cliniche
- Salute, disuguaglianze e determinanti sociali
- Diritti e Salute
- Varie ed eventuali: ossia tutti i contenuti che verranno prodotti ‘dal basso’, ossia dai diversi gruppi redazionali. I gruppi sono liberi di esprimersi su qualsiasi tema (ovviamente nei limiti di ampi ma determinati principi etici): ciò che importa è la funzione comunitaria che in quel momento la radio sta svolgendo.
I nostri principi:
- Rispettare i principi della Costituzione italiana (cosa che può sembrare banale, ma non lo è affatto) e ragionare attivamente su di essi;
- Nel fare ‘Radio 32’ si vuole promuovere una maggiore attenzione al ‘come’ si lavora insieme piuttosto al ‘cosa si fa’: vogliono favorire una metodologia di lavoro basata sulla ‘persona in carne ed ossa’, ossia non sul concetto astratto di persona, ma sul totale rispetto dell’individuo ‘concreto’ che partecipa attivamente alla costruzione della radio. Il rispetto di ‘chi’ porta avanti i gruppi redazionali ed il lavoro di comunicazione è un concetto operativo centrale;
- Si vuole favorire un atteggiamento critico rispetto all’esistente, ma costruttivo, sempre teso alla ricerca di soluzioni e alla costruzione di possibile risposte ai problemi rilevati;
- Si vuole favorire una comunicazione che parta dall’analisi della propria condizione esistenziale, al recupero della propria storia individuale e collettiva al fine di implementare un processo di riappropriazione della propria situazione di vita che possa ri-orientare in modo positivo le persone sulle cose da fare per affrontare le proprie difficoltà: siano queste legate a precarie condizioni di salute, problemi socio-economici, difficoltà professionali, problemi tecnico-scientifici;
- E’ fondamentale consentire il dialogo e la libera espressione delle proprie opinioni nell’assoluto rispetto dell’altro;
- E fondamentale mettere in discussioni i propri pregiudizi a partire dalla consapevolezza che al di là dello specifico ruolo sociale, siamo ‘tutti persone’.