Bruno Scipioni è uno dei redattori che animano la trasmissione Grinta e Passione, come altri è un atleta impegnato in prima persona nello sport, nella solidarietà e nella integrazione .
Da 4 anni partecipa attivamente sia da atleta che da tutor alle attività della Associazione Forza 4.
L’ ASD Forza 4 nasce dall’associazione di amici con un alta competenza, professionalità ed esperienza pluriennali nell’ambito del mondo sportivo, dell’associazionismo e della disabilità. È senza fine di lucro ed ha come mission la divulgazione e la promozione dell’aspetto formativo ed educativo alla pratica dell’attività motorie e sportive.
L’ ASD Forza 4 è un ente iscritto al registro del CONI ed è affiliata allo Special Olympics Italia, condividendone programmi e finaliità educative, al fine di fornire un’opportunità anche a chi ha bisogno e crede di non poter avere opportunità. È presente sul territorio della città di Roma, ed opera per la solidarietà, l’integrazione sociale e alla diffusione dello sport. L’associazione è un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e democratico la cui attività è espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo.
Durante la trasmissione del 25 Marzo Bruno ci ha raccontato la sua esperienza in Forza 4 dove oltre ad avere ritrovato lo sport ha trovato una comunità di amici.
Lo sport posso farlo anch’io. Tante volte emarginati, scartati, perché hanno problemi gravi o lievi, però c’è chi pensa a loro, fondando un’associazione sportiva, ASD Forza 4, dove vengono fatti molti sport: basket, bocce, atletica, pallavolo, calcetto.
Ragazzi con disabilità (sì, sono disabili, ma sono trattati come atleti), a cui viene data una possibilità: stare in un gruppo, dove vengono seguiti da allenatori e ognuno fa secondo le sue possibilità. Gli viene data la possibilità di uscire di casa, dove magari non fanno niente.
I ragazzi entrano in palestra, vengono accolti e, anche se è la prima volta, messi a proprio agio. Si cerca di integrarli nel gruppo. Questa palestra diventa come una famiglia, dove non è importante vincere, è importante partecipare e divertirsi. La forza non è nel singolo, ma è nel gruppo, dove ci si aiuto l’uno con l’altro. In palestra e alle gare bisogna ringraziare gli allenatori, che sono i primi a credere in questo progetto sportivo, ma anche di crescita. Se qualche ragazzo si vuole arrendere o smettere, ci parlano, cercando di capire.
Molti di questi ragazzi vengono da case famiglia, altri da famiglie vere e proprie. Un ringraziamento va ai genitori e agli operatori, che seguono ed accompagnano i ragazzi con la massima cura, accompagnandoli anche alle gare.
Un’altra cosa molto bella è il progetto tutor, dove ragazzi con problemi lievi aiutano i ragazzi più in difficoltà. Aiutarsi l’uno con l’altro è una cosa bellissima. Pure questo è crescere. Ultimo progetto è quello inclusivo, dove ragazzi disabili giocano con ragazzi cosiddetti normali. Vengono chiamati partner, squadre miste che giocano insieme, corrono insieme e si divertono insieme.
Si vince o si perde, sempre insieme.
Bruno Scipioni
