Biblioteche viventi: quando le persone diventano libri aperti contro i pregiudizi.
In questo secondo estratto della diretta del 5 ottobre de ‘La Cura’, parliamo con Alice dell’evento che si terrà a Trento il 9 ottobre, ‘Biblioteca vivente‘, un’occasione nata per sensibilizzare la cittadinanza sul mondo della salute mentale, attraverso delle persone che hanno deciso di mettere a disposizione le proprie storie.
In questo evento ci sarà la possibilità di leggere dei libri ‘in carne ed ossa’, semplicemente chiacchierando. E si potrà ascoltare le esperienze di vita di persone che vivono o hanno vissuto la realtà del disagio psichico.
Tutto questo in una piazza pubblica, all’aperto. La Biblioteca vivente è una metodologia che nasce in Danimarca.
“Alla ricerca di senso nel mondo della vita”
Un modo bellissimo per superare i pregiudizi, le etichette, i ‘riduzionismi’. Un modo per scoprire i mondi e la vita delle persone che vivono un disagio mentale e capire le ragioni alla base di una grande sofferenza, che troppo spesso, vista da lontano, non può essere realmente compresa.
Da vicino, ogni esperienza acquista un senso nuovo.
Ne parliamo con Alice, ‘libro vivente’, che ha deciso di regalarci una pagina della sua vita. Con lei parliamo di reparti psichiatrici, di incontri, di Basaglia.
L’approfondimento: Che cosa sono le biblioteche viventi?
“Biblioteca Vivente è la traduzione italiana del termine Human Library: un metodo innovativo, semplice e concreto per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diversa età, sesso, stili di vita e background culturale.”
La biblioteca vivente si presenta come una vera biblioteca, con i bibliotecari e un catalogo di titoli da cui scegliere, la differenza sta nel fatto i libri sono persone in carne ed ossa. I “libri viventi” vengono “presi in prestito” per la conversazione: ogni lettore sceglie il suo libro.
I libri viventi sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di scardinarli, essi si rendono disponibili a discutere le proprie esperienze e i propri valori con altri.”
Biblioteca Vivente