Il 10 ottobre è ormai una ricorrenza, una data per ‘ricordare’ il tema della salute mentale. Un modo per aumentare la consapevolezza su un mondo ampio, variegato, multiforme, che va dallo stress lavoro correlato e l’insonnia e arriva alla schizofrenia più grave. La salute mentale è un osservatorio privilegiato delle enormi contraddizioni della nostra società, in quanto si occupa dei disagi psichici che per loro natura riguardano il rapporto tra le persone e il mondo.
ll 10 ottobre è un modo per dare dignità ai problemi della salute mentale. Problemi che in realtà riguardano tutti, perché parlano di una sofferenza sommersa eppure presente, palpabile nell’esperienza quotidiana dei più.
Come è messa la nostra salute mentale?
Non bene. Soffre la società civile, sempre più precaria e sottomessa a condizioni di vita incerte. Soffre moltissimo il sistema di welfare ed il sistema sanitario, che dovrebbero prendersi cura di chi sta male e non riesce a reggere i ritmi e le modalità della maggioranza.
Nello specifico, la follia, costretta nella vaga e multiforme concezione di ‘malattia mentale’, appare incompresa, ignorata: il come si origina spesso non interessa. Spesso ci si accontenta di spiegazioni ‘impersonali’, ‘oggettive’, ‘mediche’, che non aiutano a comprendere la situazione specifica in cui le persone che stanno male si trovano, in cui tutti noi ci troviamo. Situazione che inevitabilmente condiziona il nostro modo di vivere, il modo in cui si esprime la malattia, il modo di curare la malattia.
Ricordando che
1) In Italia, i disturbi mentali coinvolgono a vari livelli circa un terzo della popolazione e contribuiscono al 26,6% della disabilità totale e riguardano, solo in Italia, circa 17 milioni di persone;
2) il 38,2% della popolazione europea soffre di una qualche forma di disturbo mentale, con un impatto economico stimato in 798 miliardi di euro
3) Depressione, ansia, abuso di alcol, Alzheimer sono in costante crescita, mentre i servizi pubblici deputati alla cura e all’assistenza di queste e molte altre patologie sono sono sempre più carenti di risorse e personale. (http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2015/03/29/news/disturbi_mentali_colpiti_164_milioni_di_europei_solo_1_3_si_cura-110772247/)
4) In Italia, ogni anno ci sono 4000 suicidi
5) L’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva la presenza di una grande sofferenza psicologica nella popolazione che non raggiunge i criteri per essere diagnosticata, ma nondimeno condiziona e fa soffrire larga parte della popolazione (Murray, 2010). (Per saperne di più clicca qui)
6) In Italia, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono più di 700.000 persone l’Italia prevede di investire nella salute mentale solo il 5% della spesa sanitaria (ben al di sotto della media europea) contro il 13% della Gran Bretagna o il 10% della Francia.
7) In realtà, stando agli ultimi dati, la percentuale della spesa sanitaria dedicata alla Salute Mentale è pari al 3,49%, ben lontano quindi dalla soglia minima del 5% cui si erano impegnate le Regioni con un documento sottoscritto all’unanimità da tutti i Presidenti il 18 gennaio 2001. Diversamente, allo stato attuale, 18 regioni su 20 non raggiungono questa soglia minima. (Per saperne di più clicca qui)
8) “Le persone con status socio economico più basso corrono un rischio relativo di sviluppare schizofrenia 8 volte maggiore rispetto a quelli con status socio-economico più alto” (Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2017/09/salute-mentale-determinanti-sociali/)
9) Per i disturbi mentali gravi solo il 12,3% degli interventi riguardano attività di riabilitazione e risocializzazione territoriale e solo il 7,0% delle prestazioni erogate consiste in un’attività psicologica e psicoterapica: come se i pazienti gravi non avessero bisogno di queste specifiche tipologie di cura. (Per saperne di più clicca qui)
10) Per la categoria degli Antidepressivi la spesa lorda complessiva in distribuzione diretta è pari a 1,7 milioni di euro con un numero di confezioni acquistate pari a circa 639 mila. Per la categoria degli Antipsicotici la spesa lorda complessiva è di circa 155 milioni di euro con un numero di confezioni acquistate pari a 6,7 milioni.
Pensiamo che i problemi di salute mentale siano una macro-questione che ha i numeri di una vera e propria emergenza e possa essere considerato un problema di sanità pubblica.
Pensiamo che i disturbi mentali portino con sé questioni etiche, morali, scientifiche che vanno affrontate e non lasciate nel degrado e nell’incuranza: questioni di cui dobbiamo prenderci cura e che potrebbero rivelare ‘soluzioni’ fondamentali per tutta la società civile.
Pensiamo, ad esempio, che se si investisse di più nel personale e nel lavoro di operatori e professionisti, se si investisse di più nei ‘pazienti’ stessi e nel recupero e cura delle loro vite, probabilmente la spesa ed il consumo degli psicofarmaci diminuirebbe.
In altre parole, pensiamo che si dovrebbe puntare di più sulle persone e meno sulle tecniche.
Ma in un’epoca come la nostra, puntare sulle persone, ossia operatori e pazienti, sembra essere una cosa irragionevole. Ed è per questo che può essere utile ricordare la giornata della salute mentale. Per iniziare una riflessione profonda, drammatica e interessante al tempo stesso.
Perchè, riprendendo le parole dell’OMS, “un mondo più giusto sarebbe un mondo più sano” (WHO, 2008)
Immagine in evidenza: Kevin Simmons (CC License/Flickr)